Un lavaggio sbagliato può capitare a tutti. Di norma, prima di caricare una lavatrice, si dovrebbe tenere conto delle “esigenze” dei diversi capi, tenendo conto di quelli più delicati, colorati o che andrebbero lavati a basse temperature se non persino a freddo. Ma nel mondo odierno che va sempre di fretta, l’errore succede.
Un maglione che si infeltrisce sembra raggrinzito, diventa di dimensioni inferiori e non appare più morbido e avvolgente come prima. L’istinto della maggior parte delle persone, a questo punto, è di gettarlo via, magari dopo ripetuti ripensamenti e una buona dose di rabbia e tristezza. Ma esistono metodi per recuperarlo.
Quello che facevano le nostre nonne o persino le nostre bisnonne può essere andato perso nel tempo, anche in virtù di nuove tecnologie come la lavatrice e l’asciugatrice. Eppure, esistono gesti che non perdono mai di valore e che possono aiutare a salvare il nostro maglione preferito da un lavaggio sbagliato.
Le cause
Una delle cause principali dell’infeltrimento dei capi in lana è senza dubbio la temperatura troppo alta. Se non si è letta l’etichetta con attenzione o il maglione è finito in mezzo al carico senza che ce ne accorgessimo, il risultato sarà un disastro evidente e un’esclamazione delusa quando uscirà dall’oblò.
Persino la scelta del detersivo può inficiare negativamente: se è troppo aggressivo, i vestiti più delicati si rovinano, si strappano o si infeltriscono. Non è solo la candeggina a dover essere dosata con cura, ma anche detergenti e ammorbidenti. Se l’acqua della nostra città poi ha un PH molto alcalino, è un altro fattore di rischio.
L’asciugatrice è una grande invenzione, se usata nella maniera corretta. Ma se si impostano temperature troppo alte o programmi sbagliati, come in una lavatrice, le fibre di un maglione di lana subiranno un trattamento affatto idoneo. La prevenzione, in questi casi, è nel leggere l’etichetta e trattarlo come un capo delicato.
I rimedi
Uno dei rimedi per recuperare un maglione infeltrito è, senza dubbio, riempire una bacinella di acqua a temperatura ambiente, aggiungere circa 10 grammi per litro di bicarbonato di sodio e mettere il capo in ammollo. La durata di questo “riposo” dovrà essere di qualche ora, quindi l’ideale è lasciarlo per una notte.
Si lava poi il maglione con del semplice sapone di Marsiglia prima di preparare un’altra bacinella con almeno 2 litri d’acqua fredda. Va però aggiunto, stavolta, dell’acido tartarico nella misura di 10 cucchiai. Operando di giorno, il composto deve essere girato col maglione all’interno ogni 6 ore. Infine, basta stendere.
In alternativa, si può utilizzare un composto di acqua e ammoniaca che, pur non avendo un buon odore, può davvero essere risolutiva. Vanno però aggiunti anche, in minor misura, trementina e alcool per un’efficienza maggiore. Successivamente va fatto un risciacquo in acqua fredda e lasciato asciugare senza però strizzarlo per non rovinarlo.
Dall’ammorbidente al latte
L’ammorbidente, che in dosi eccessive può essere dannoso, è anche in grado di salvare il maglione infeltrito: l’acqua dovrà essere tiepida e collocata sempre all’interno di una bacinella. Va poi immerso subito il capo da recuperare e solo quando l’acqua si raffredda si aggiunge un po’ di ammorbidente. Risciacquato delicatamente dopo una notte, va infine steso.
Esiste persino una ricetta realizzata con altri ingredienti casalinghi e che consta di 50 ml di aceto di mele, 1 tazza circa di balsamo per capelli, il succo di 2 limoni e, ovviamente, il classico litro di acqua tiepida in cui mescolare il tutto. Basta mezz’ora prima di risciacquare e mettere ad asciugare.
Può stupire, ma alcune nonne hanno recuperato maglioni infeltriti persino con il latte. Anche se potrebbe apparire quasi come uno spreco, pare faccia miracoli. L’acqua fredda deve essere tre volte più abbondante rispetto al latte e il tempo di posa è di un paio d’ore. Alla fine, come sempre, bastano acqua pura e uno stendino.
Lavaggio a mano? Forse…
Il lavaggio a mano potrebbe farci evitare di cercare soluzioni alternative nella speranza che il maglione torni come un tempo. Se il capo è davvero un ricordo prezioso o è costato molto, vale la pena investire del tempo per ripulirlo alla vecchia maniera, imprimendo sempre poca forza quando lo si strofina o lo si strizza.
In lavatrice, se si hanno dubbi, meglio procedere con un mezzo carico, magari ecologico, usando solo, rigorosamente, acqua fredda. Si potrebbe anche pretrattare in caso di macchie con del sapone di Marsiglia e poi procedere nella lavatrice. Lana e delicati o programmi simili sono i migliori e infine è preferibile stendere al sole.