Ti hanno regalato un’orchidea. Si tratta di un dono speciale sia per il suo pregio estetico, sia perché si parla di un vero e proprio miracolo della natura con le sue centinaia e centinaia di varietà esistenti. Accanto a tutto questo, però, c’è una grande delicatezza. Se non hai mai avuto a che fare con le orchidee, ti può spaventare.
Non preoccuparti: con la giusta pazienza, fondamentale quando si parla di giardinaggio, puoi ottenere ottimi risultati. Se stai leggendo queste righe, vuol dire che ti interessa scoprire come farli diventare realtà. Perfetto! La guida delle prossime righe risponde proprio alle domande sul tema. Anche se sei alle prime armi, i contenuti che troverai sono accessibili.
Con le nostre guide, infatti, ci proponiamo di rendere il giardinaggio accessibile a tutti, anche quando si ha a che fare con piante delicate come le orchidee. Ora, però, basta chiacchiere: è arrivato il momento di scoprire, passo dopo passo, come prenderti cura dell’orchidea che ti hanno regalato o che hai deciso di comprare.
Come scegliere l’orchidea giusta
Se si decide di iniziare a prendersi cura di un’orchidea, è il caso di informarsi su quelli che sono, al di là della varietà, i principali criteri di scelta. Osserva innanzitutto le radici, che dovrebbero essere sode. Se appaiono secche e poco piene, vuol dire che c’è qualcosa che non va.
Ovviamente è il caso di controllare pure le foglie, che dovrebbero essere sempre caratterizzate da un bel colore verde brillante e, aspetto altrettanto importante, puntare verso l’alto. Se, invece, guardano verso il basso, è il caso di guardare verso altri fiori, perché è un altro segnale di qualche problema a carico della pianta.
Un ulteriore consiglio da seguire quando si deve scegliere l’orchidea da acquistare riguarda la presenza di un buon numero di boccioli chiusi. Si tratta di una caratteristica positiva in quanto, a fronte di una cura attenta della pianta, è garanzia della possibilità di godere di una fioritura fantastica nel corso del tempo.
Il vaso perfetto e la scelta del terriccio
Per prendersi cura nel modo giusto dell’orchidea, è essenziale considerare anche la scelta del vaso. Se non hai mai avuto a che fare con queste piante, una buona idea prevede il fatto di focalizzarti su vasi trasparenti. La ragione, a differenza di quanto spesso si dice, non riguarda l’ottimizzazione della fotosintesi, che avviene a livello delle foglie.
Il vantaggio riguarda invece la possibilità di tenere sotto controllo lo stato delle radici, aspetto di particolare rilevanza nel momento in cui non si ha esperienza nella gestione di una pianta complessa e delicata come è l’orchidea. Se, invece, si è già sicuri di quello che si deve fare, si può utilizzare senza problemi un vaso non trasparente, che non compromette affatto un processo prezioso come la fotosintesi.
Parliamo ora della scelta del terriccio. Quello classico che utilizzi per le altre piante non va bene e il motivo è legato al fatto che le orchidee sono caratterizzate da radici aeree. La scelta giusta per farle prosperare è il ricorso alla corteccia sminuzzata, prodotto tecnicamente conosciuto con il nome di bark.
Come annaffiare la tua orchidea
Parliamo ora dei consigli migliori per gestire l’annaffiatura dell’orchidea. La prima regola da seguire è una: evitare l’eccesso. Se si esagera, anche poco, il rischio è quello di vedere la pianta morire. Il momento giusto per annaffiarla arriva quando il terriccio è asciutto. Immergi il dito per circa 1 cm: se senti che è tutto secco, vuol dire che è il momento di irrigare.
In virtù di ciò, non è possibile dare delle indicazioni scritte sulla pietra per quanto riguarda il numero di irrigazioni necessarie. Tieni conto che la vicinanza – da evitare – con fonti di calore diretto, come per esempio i termosifoni, può avere un impatto sull’umidità del terriccio. In linea generale, però, tieni conto che, in inverno, possono andare bene due annaffiature mensili. In estate, invece, può essere utile procedere a cadenza settimanale.
Un altro criterio utile per capire se è arrivato il momento di annaffiare la tua orchidea sono le caratteristiche della radici. Se appaiono di un colore tra l’argento e il verde livido, vuol dire che è arrivato il momento di entrare in gioco con l’irrigazione. Molto utile è anche soppesare il vaso: se è troppo leggero, significa che c’è bisogno d’acqua.
Come concimare le orchidee
La gestione del concime è un altro aspetto prezioso per la cura dell’orchidea. Puoi darlo tutto l’anno, sospendendo, però, quando sopraggiunge la fase della fioritura. Potresti accorgerti che, nonostante il concime, l’orchidea non cresce tantissimo: non allarmarti, in quanto è tutto più che normale. Soprattutto quando si ha a che fare con la varietà Phaleonopsis, è più che normale che la crescita sia lenta.
Con le giuste cure, diventa a dir poco soddisfacente il raggiungimento della fase di fioritura. Questa pianta regala la meraviglia dei suoi fiori due volte all’anno, in autunno e in primavera. Ciascuna delle fasi di fioritura ha una durata pari a un paio di mesi. I fiori non andrebbero mai bagnati.