Chiunque sia intenzionato ad avvicinarsi con curiosità ed entusiasmo al contesto delle piante da far crescere in giardino, ma anche in orto oppure semplicemente in vaso, non può che comprendere anche le basi della fertilizzazione, ovvero tutte quelle sostanze che hanno una valenza molto importante per la crescita e la produttività delle piante.
Nel nostro verde di casa, ma anche se siamo disposti ad avere già uno spazio dove coltivare, più o meno grande, prima o poi diventa consigliabile se non propriamente necessario l’utilizzo di sostanze, che possono essere sia attivamente organiche sia riciclate da altri ambiti. Con un po’ di attenzione e capacità di scelta possiamo impiegare vari “ingredienti”.
I “mix” più famosi sono conosciuti ma altri sono deciasamente rispolverabili, e possono essere uniti nei modi più disparati ma senza esagerare e con attenzione. Un terreno troppo carico di elementi può essere dannoso per le piante fino a diventare completamente infertile o comunque non apportare benefici effettivi per le nostre piante.
Fertilizzante: definizione
La parola fertilizzante è in realtà in grado di raggruppare vari elementi correttivi per il terreno, dai concimi che hanno una funzione di migliorare il terreno rendendolo più fertile ed adatto alle specifiche piante, fino ai correttivi che vanno a modificare parzialmente l’impatto di tipo organico, ad esempio alterando l’acidità del substrato.
Se i concimi sono conosciuti come concetto fin da svariati millenni or sono, i fertilizzanti sono costituiti prevalentemente da base minerale: i primi tipi di tipo artificiali sono un’invenzione “recente”, rapportata alla storia della coltivazione, risultando essere stati prodotti nella prima metà dell’Ottocento, con l’avanzamento della cultura della botanica nel corso dei secoli.
Diversi minerali infatti sono stati specificatamente associati alla crescita fertile ma anche del benessere delle piante, e molti possono essere ottenuti anche dai cosiddetti scarti alimentari o da elementi che apparentemente c’entrano decisamente poco con la coltivazione delle piante. Quali sono, e come effettivamente sfruttarli al meglio possibile delle proprietà?
Compost: preparazione
Sempre più comune è il concetto di compost, che evidenzia la capacità della natura che ha di riottenere dei nutrienti essenziali da sezioni oramai apparentemente inerti, come per l’appunto gli scarti alimentari. Se abbiamo intenzione di crearlo in casa possono essere necessari alcuni mesi, quindi è bene considerare le tempistiche.
Non è necessario un contesto particolarmente ampio di oggetti, ci basta una porzione di giardino o comunque di ambiente esterno ben areata, un contenitore sufficientemente spazioso e largo, dotato di fori in quanto l’aria deve riuscire ad inserirsi al suo interno. Per un processo di decomposizione degli elementi corretta sono necessari infatti questi fattori.
All’interno possiamo aggiungere varie forme come foglie secche, ma anche parti di piante tagliate, oltre a vari elementi che possono essere parti di cibi utilizzati, come i gusci d’uovo, bucce di banana, scarti di cipolla, fondi di caffè, ma anche l’acqua di cottura delle verdure. Quest’ultima va bene solo se risulta essere costituita da verdure biologiche.
Applicazione del fertilizzante
E’ sufficiente inserire nel bidone o nella cassetta di legno tutto insieme, ricordando di dare il giusto equilibrio così da creare un buon mix equilibrato, ad esempio i gusci d’uovo sono ricchi di calcio, i fondi di caffè di azoto, l’acqua ottenuta dall’ammollo del riso, contiene invece amido, che è un elemento rafforzativo per le piante.
Possiamo unire il tutto, a nostra scelta a vari livelli, accompagnando anche il tutto con un po’ di terriccio fresco. Il bidone dovrà essere lasciato in una posizione areata ma non sotto la pioggia potenziale. E’ bene non aggiungere elementi di provenienza direttamente animale come latte e derivati ma anche carne, che sono troppo grassi e potrebbero risultare attrattivi per i parassiti.
Dopo almeno 2 o 3 mesi di attesa, il compost fatto in casa potrà essere impiegato liberamente, associandolo direttamente al nostro giardino oppure orto, aggiugendolo con una opportuna miscelazione al terriccio del nostro orto o giardino, nei periodi di concimazione ovviamente (quindi generalmente prima del periodo di massima produzione delle piante).
Attenzione al Ph
Il PH è un valore da considerare, perchè alcuni terreni sono più tendenti all’acidità oppure lo sono di meno (alcalini). Alcuni elementi come ad esempio i fondi di caffè che contengono azoto aumentano questo valore mentre la cenere di legna abbassa questo termine. Entrambi questi elementi possono essere anche utilizzati direttamente ed aggiunti al terreno.
A seconda del tipo di piante, il fabbisogno cambia notevolmente, quindi è bene comprendere bene il tipo di pianta che stiamo andando a fertilizzare, come detto generalmente un compost ben equilibrato e fornito da vari sali minerali risulta essere una scelta migliore, specialmente all’inizio, quando siamo ancora poco “ferrati” in questo ambito.