Bere kefir dopo cena: pazzesco, ecco cosa succede

Bere kefir, anzi consumare questo prodotto derivato del latte è divenuto una moda molto comune anche da parte di chi fino a pochi anni fa non ne considerava addirittura l’esistenza, pur essendo un prodotto estremamente amato in varie nazioni e culture neanche così lontane dalla nostra. Il kefir viene identificato come prodotto soprattutto alternativo allo yogurt, ma può essere anche considerato come un rimedio utile dopo cena.

Secondo diversi studi infatti si tratta di una buona abitudine, che può incentivare il metabolismo data l’essenza stessa del prodotto che è decisamente diverso dallo yogurt pur avendo una provenienza praticamente analoga essendo entrambi degli elementi derivativi dal latte tradizionale, ci sono però sostanziali differenze tra i due elementi, assolutamente.

Bere kefir corrisponde ad una abitudine sicuramente interessante ed importante ma che comunque non è qualcosa adatta a tutti al 100 %, per questo è bene valutare vantaggi e svantaggi del consumo di questo prodotto. A partire da cosa accade al nostro corpo quando decidiamo di farlo in specifici periodi della giornata.

Cos’è il kefir?

Scoprire cos’è il kefir ci porta ad analizzare un prodotto che come molti altri derivati dal latte ha una storia antica e spesso non così facile da identificare: kefir è una parola che deriva dal turco ed identifica qualcosa di delizioso, saporito, infatti è molto diffuso da svariati secoli in particolare nella zona del Caucaso e fa parte di molte nazioni dell’Est Europa e dei paesi che si trovano tra Occidente e Oriente.

Viene ottenuto attraverso l’azione di fermenti lattici dal latte ovviamente, utilizzando alcuni particolari grani che rendono il kefir molto duttile a colazione ma non solo, e potenzialmente in grado di assumere varie consistenze da una più liquida fino ad una molto più compatta, fino ad una granulosa, quindi diversa dallo yogurt.

Popolarissimo presso molte nazioni dell’Europa Orientale, da oltre dieci anni è divenuto decisamente comune in vari confezionamenti anche in Italia e nel resto del vecchio Continente. Dispone di numerose proprietà, essendo un alimento dall’elevato contenuto di sali minerali, dove spicca il calcio ma che è fortificato da altri elementi come vedremo.

Differenze con lo yogurt

Sono entrambi derivati dal latte ma kefir e yogurt sono diversi, il kefir risulta essere il risultato del contatto tra il latte ed i granuli dove sono presenti i batteri coltivati quindi controllati e “buoni” che portano la fermentazione, un processo fisicamente diverso dallo yogurt che è ricco comunque di elementi simili e viene mutato in questo elemento sempre con il contatto batterico.

La fonte però è diversa, in quanto il kefir è sostenibilmente più ricco di batteri ed elementi, in quanto contiene anche lieviti. Il risultato è diverso anche nella composizione, quello confezionato infatti nel kefir è un prodotto consumato in forma abbastanza liquida, diversa dallo yogurt che invece spesso viene identificato come elemento da cucchiaio o cucchiaino.

L’apporto del kefir è se vogliamo più completo in quanto presenta i probiotici che hanno un notevole impatto positivo sulla nostra flora intestinale, impattando sul microbiota. E’ un alimento ricco di proteine e dal buon contesto di vitamine, oltre ad essere dotato di una ottima capacità saziante, può essere consumato anche dopo cena.

Kefir dopo cena

Diversi sono gli studi che hanno evidenziato un apporto positivo in ambito di digestione e capacità di evacuare, quindi dopo cena può essere utile per incentivare la produzione di un corretto ritmo di metabolismo. Altri elementi portano il kefir dopo cena ad essere un metodo, quasi un segreto per perdere peso, seppur in maniera non diretta ma comunque utile.

Infatti incentivando il metabolismo e fornendo all’organismo elementi come i probiotici del gruppo dei Lactobacillus, questi incentivano l’attività intestinale che prosegue durante il sonno e fornisce un aiuto anche sotto forma di “riempitivo” per lo stomaco. Per molti è anche un ottimo metodo per conciliare il sonno, consumandolo specialmente dopo un pasto sostanzioso.

Conviene consumarlo comunque a stomaco pieno in quanto l’impatto dei batteri e dei lieviti possono avere un impatto sgradevole durante il sonno in mancata presenza di cibo.
Il kefir consumato con una buona regolarità può anche portare una riduzione del fastidoso effetto della pancia ringonfia, potendo alleggerire gli effetti che sono causati dal cibo.

Fatto in casa

E’ possibile fare il kefir fresco in casa, in numerosi supermercati ma anche presso le farmacie è infatti possibile acquistare i grani di kefir già pronti, da immettere nel latte a nostra scelta, seguendo la procedura riportata. I grani sono anche potenzialmente molto duraturi in quanto la presenza batterica viene portata alla moltiplicazione e gli stessi grani possono essere utilizzati a più e più volte.

Non è consigliato prevedibilmente per chi soffre di diarrea, intolleranze ai batteri oppure dopo la ripresa da una malattia infettiva, in quanto può peggiorare una condizione di evacuazione costante. Naturalmente è ricco di lattosio esistono però varie tipologie di kefir senza lattosio, quindi adatte anche per chi presenta questa forma di intolleranza.

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